Sono ancora lontani i tempi in cui un computer sarà in grado di leggere perfettamente la nostra mente, eppure un gruppo di ricercatori potrebbe essere sulla buona strana per scoprire cosa i nostri occhi abbiano potuto vedere nel recente passato.
Un gruppo di neuroscienziati ha, infatti, elaborato un modello al computer in grado di identificare una fotografia rimasta impressa – dopo la visione – nelle nostre aree neuronali utilizzando una risonanza magnetica funzionale (fMRI). Guidato da Jack Gallant, University of California (Berkeley – USA), il team di ricerca ha elaborato un sistema per risalire a ciò che i nostri occhi hanno visto attraverso la corteccia visiva.
Durante la prima fase della ricerca, a due volontari sono state fatte osservare 1750 fotografie che ritraevano un’ampia gamma di soggetti, mentre uno scanner per la fMRI registrava gli impulsi e le risposte della corteccia visiva. Utilizzando i dati forniti dalla risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno suddiviso la corteccia visiva in tanti piccoli cubetti costruendo poi un modello matematico per descrivere le differenti reazioni combinate di questi solidi (naturalmente virtuali) agli stimoli visivi causati dalle fotografie. Ad esempio, una porzione di corteccia visiva poteva essere maggiormente attiva quando le immagini contenevano numerose strisce verticali, orizzontali e così via. Combinando le informazioni per le centinaia di cubetti isolati, i ricercatori hanno dunque cercato di prevedere le possibili risposte della corteccia cerebrale causate da ogni singola immagine. Leggi tutto “Il computer che legge nella mente”