A distanza di 12 anni dal lancio e a oltre cinque anni dal raggiungimento di Saturno, la sonda Cassini continua a fornire preziose informazioni agli astronomi sul famoso pianeta degli anelli e sulle sue lune.
L’orbiter battezzato con il nome dell’astronomo italiano del Seicento Gian Domenico Cassini, grande studioso di Saturno, ha da poco sorvolato Encelado, il sesto satellite naturale in ordine di grandezza del pianeta, trasmettendo verso Terra le nuove immagini di questa particolare e corrugata luna. Gli scatti realizzati dalla sonda saranno ora analizzati dagli esperti della NASA e consentiranno di aggiungere alcuni nuovi importanti tasselli del puzzle fotografico teso a mappare la parte meridionale dell’emisfero rivolto verso Saturno. Leggi tutto “Cassini immortala le colonne di vapore di Encelado”
Anche su Titano talvolta è nuvoloso. Le novità sul clima della luna di Saturno giungono da un gruppo di ricercatori impegnati da tempo a inseguire le nuvole che si formano sul corpo celeste grazie alla sonda spaziale Cassini.
Utilizzando le immagini fornite dall’orbiter spaziale della NASA (lanciato nel 1997), gli scienziati hanno rilevato in circa tre anni e mezzo di osservazioni oltre 200 nubi nell’atmosfera di Titano tra il 2004 e il 2007, che si comportano seguendo sostanzialmente i fenomeni osservabili sulla Terra legati alla circolazione atmosferica globale. L’andamento è del tutto simile, a eccezione della tempistica che fa sì che le nubi siano visibili nell’emisfero sud di Titano anche all’approssimarsi della stagione autunnale. Leggi tutto “Su Titano è nuvoloso”
Nella sua lunga carriera, il telescopio spaziale Hubble ha fornito una enorme quantità di dati e informazioni per comprendere meglio cosa c’è la fuori nello spazio, ma ha anche offerto numerosi scatti curiosi ed incredibilmente suggestivi.
Il 24 febbraio scorso, per esempio, Hubble ha scattato questa fotografia in cui sono ritratte quattro lune di Saturno intente a passare difronte al loro pianeta di riferimento. La più grande della quattro, Titano, appare nella parte superiore della foto e proietta la sua ombra sul polo nord del pianeta. Per identificare le altre tre lune occorre, invece, aguzzare un poco la vista.
Procedendo verso l’equatore di Saturno troviamo Mimas, in passaggio appena al disopra dei famosi anelli che cingono il pianeta. Benché sia molto più piccola di Titano, anche questa luna proietta una piccola ombra sulla superficie di Saturno. Infine, sulla sinistra dell’immagine si possono identificare Dione (il punto più luminoso) e Enceladus, entrambe poco al di sopra degli anelli.
Questo particolare transito si verifica molto di rado, ogni 14 – 15 anni, quando gli anelli planetari appaiono “di taglio” a un osservatore dalla Terra. Si tratta di un momento molto importante per gli astronomi, poiché una presenza meno invadente sul campo visivo degli anelli consente spesso di identificare altri satelliti in orbita intorno a Saturno.
La fotografia è stata scattata attraverso la Wide Field Planetary Camera montata su Hubble quando il pianeta si trovava a circa 1,25 miliardi di chilometri di distanza dal telescopio. Grazie alle sue potenti ottiche, l’ormai storico Hubble (è in orbita da 19 anni) è in grado di cogliere dettagli della dimensione di 300 km intorno a Saturno.
Era il 25 ottobre del 1671 quando l’astronomo Gian Domenico Cassini osservò per la prima volta Giapeto, il terzo satellite naturale (per dimensione) di Saturno.
Quasi tre secoli e mezzo dopo, la medesima luna è stata osservata e fotografata da una sonda spaziale della NASA, naturalmente intitolata a Cassini, il grande astronomo italiano.
Grazie a questa magnifica immagine, scattata nei primi giorni di settembre di quest’anno e da poco rilasciata dalla NASA, si può apprezzare la particolare conformazione di Giapeto, chiara e scura sia di giorno che di notte, così come è apparsa ai sofisticati sensori della sonda Cassini.
La superficie di Giapeto ha infatti una particolare colorazione a due toni. Un emisfero è perennemente scuro, con lievi torni che virano al rosso, mentre l’altra metà della luna e perennemente chiara e brillante. Già nel diciassettesimo secolo Gian Domenico Cassini aveva rilevato questa particolarità del satellite, che rendeva Giapeto visibile solo su un lato di Saturno e non sull’altro.
Per secoli sono state proposte numerose ipotesi per spiegare la particolare colorazione “bigusto” del satellite. A chi ipotizzava una causa endogena, dovuta alla conformazione geologica della luna, si contrapponevano coloro convinti che la doppia colorazione fosse dovuta ai materiali raccolti da Giapeto nel corso della sua orbita intorno al pianeta Saturno.
Il volo ravvicinato, appena a 1640km di altezza, da poco effettuato dalla sonda Cassini ha fornito immagini dettagliatissime che potranno finalmente contribuire alla risoluzione dell’enigma legato a Giapeto. Il lato chiaro del satellite parrebbe infatti ricoperto da uno strato di ghiaccio bianchissimo, “sporcato” da materiali scuri probabilmente fuoriusciti dall’interno stesso della luna.
Lo Yin e Yang del Cosmo è servito…
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