I tordi di città imparano rapidamente a riconoscere le persone

Tordo (credit: birdwatchersdigest.com)
Tordo (credit: birdwatchersdigest.com)

«Io non piaccio ai tordi». Non ha dubbi in proposito la ricercatrice statunitense Christine Stracey, da anni impegnata nello studio di questi particolari volatili attraverso una attenta catalogazione dei nidi e dei nuovi pulcini nel campus in cui abita, presso la University of Florida (Gainesville, USA). Una recente ricerca sembra ora confermare la curiosa percezione di Christine.

A partire dal 2005, la ricercatrice ha avviato una meticolosa analisi sui tordi che vivono nel comprensorio dell’università e ha svolto regolarmente il calcolo delle uova nei nidi e dei pulcini per il suo progetto di ricerca. Con il passare del tempo, Christine ha però notato una crescente ostilità da parte dei tordi nei suoi confronti: quando passa in prossimità degli alberi in cui hanno i nidi, i volatili si agitano e iniziano a volarle intorno con violente picchiate per allontanarla. Un fenomeno reso ancora più insolito da un sorprendente particolare: i tordi si comportano in questo modo solamente con Christine, mentre non danno alcun segno di insofferenza quando vicino ai loro nidi si avvicinano passanti o gli addetti alla manutenzione del verde nel campus. Leggi tutto “I tordi di città imparano rapidamente a riconoscere le persone”

Gli uccelli migratori ricorrono al doping per i loro lunghi spostamenti

Calidris pusilla (credit: bio-diversity-nevis.org)
Calidris pusilla (credit: bio-diversity-nevis.org)

Affrontare i lunghi spostamenti tra i due emisferi per gli uccelli migratori è un’esperienza massacrante, così alcune specie ricorrono a soluzioni che ricordano da vicino il doping negli sport. Ogni anno, per esempio, gli esemplari di Calidris pusilla compiono un lungo viaggio dall’area dell’artico canadese fino alla loro “residenza” invernale nell’America del Sud, una delle migrazioni più ad ampio raggio finora conosciute.

Mentre affrontano il viaggio, questi particolari volatili fanno scalo tecnico nella Baia di Fundy (costa orientale del Canada) per assumere la loro sostanza dopante: alcuni gamberetti estremamente nutrienti. Gli individui di Calidris pusilla si nutrono infatti per due settimane degli esemplari di Corophium volutator, dei piccoli gamberetti estremamente ricchi di omega-3, i famosi acidi grassi polinsaturi indicati spesso come valido integratore per tenere a bada le patologie cardiache nell’uomo e alcuni stati depressivi. Leggi tutto “Gli uccelli migratori ricorrono al doping per i loro lunghi spostamenti”

Nella respirazione il segreto degli Pterosauri, i padroni del cielo preistorico

Pterosauro, elaborazione grafica (credit: schools.net.au)
Pterosauro, elaborazione grafica (credit: schools.net.au)

Da tempo i paleontologi cercano di capire con precisione come i primi vertebrati preistorici riuscissero a mantenersi in volo. Ora, un recente studio sembra aver svelato l’arcano, rivelando come gli Pterosauri – vissuti tra i 220 e i 65 milioni di anni fa – sfruttassero le medesime caratteristiche dei volatili dei giorni nostri per volare.

Gli Pterosauri dominarono i cieli del nostro Pianeta durante il Triassico e il Cretaceo. Questi particolari rettili in grado di volare avevano dimensioni molto differenti a seconda delle specie e spaziavano dai più piccoli, grandi quanto un passerotto, agli esemplari più grandi che potevano raggiungere le dimensioni di un aeroplano da turismo.

Dopo averne studiato per decenni l’anatomia, la maggior parte dei paleontologi  sembra ormai convenire su un’unica ipotesi: gli Pterosauri volavano sbattendo le ali e non planando. Una teoria che trova numerose rispondenze nelle caratteristiche anatomiche di questi rettili, ma che solleva non pochi interrogativi sulla capacità muscolare e metabolica posseduta da questi animali per librarsi nei cieli preistorici. Sbattere le ali mette a dura prova la muscolatura e richiede un dispendio considerevole di energia.

Determinato a fare maggiore chiarezza, nel corso degli ultimi cinque anni il paleontologo Leon Claessens (College of the Holy Cross di Worcester, USA) ha confrontato le caratteristiche di 100 fossili di Pterosauro per approfondire le sue conoscenze sull’anatomia di questi incredibili animali. Dopodiché, il ricercatore ha svolto un’accurata indagine rilevando, attraverso i raggi-X, il movimento delle ossa – durante la respirazione – di alcuni rettili e volatili dei giorni nostri. Leggi tutto “Nella respirazione il segreto degli Pterosauri, i padroni del cielo preistorico”