Per la sonda Ulysses arriva il tramonto

ulyssesPer la sonda spaziale Ulysses è giunto il momento della pensione. Dopo quasi 19 anni di onorato servizio nel cosmo, la sonda ha da poco ultimato la sua missione intorno al Sole, durata ben 17 anni. Un periodo di tempo considerevole, se si pensa che in origine il dispositivo era stato progettato per condurre uno studio della durata di 5 anni per analizzare il vento solare e la polvere interstellare da un’area privilegiata di osservazione: i due poli del Sole. La sonda non fornisce più informazioni tali da giustificarne ancora l’utilizzo e l’impiego di una costosa antenna di ricezione e sarà quindi abbandonata al suo destino dagli esperti della NASA e dell’ESA. Leggi tutto “Per la sonda Ulysses arriva il tramonto”

Spaceport America, la porta verso le stelle

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La via di accesso verso il Cosmo per i voli spaziali privati del futuro potrebbe chiamarsi Spaceport America. Iniziano ufficialmente oggi i lavori di costruzione del primo “spazioporto” concepito esclusivamente per la gestione dei voli oltre l’atmosfera terrestre. Il nuovo centro spaziale sorgerà nel Nuovo Messico e potrebbe costituire un valido supporto per le società private interessate a portare turisti e semplici cittadini nello Spazio. Leggi tutto “Spaceport America, la porta verso le stelle”

Uno schianto da fine del mondo

terraForse non sarà il Sole a determinare la fine della Terra tra qualche miliardo di anni, ma il violento impatto con un altro pianeta del sistema solare. Uno scenario ugualmente poco allettante.

Le ultime simulazioni realizzate al computer suggeriscono infatti che tra 3 o 4 miliardi di anni Venere, forse Marte, possa entrare in collisione con la Terra a causa dell’interazione gravitazionale tra altri due protagonisti del nostro sistema solare, Giove e Mercurio. Del resto, in tempi remoti furono proprio i violenti e disastrosi impatti tra alcuni corpi celesti a formare l’angolo di Cosmo nel quale galleggia placido il Pianeta azzurro. La nostra stessa Luna si sarebbe formata in seguito a un violento impatto che coinvolse la Terra secondo numerosi astrofisici, così come il particolare moto di rotazione di Urano fu determinato da una forte collisione planetaria. Leggi tutto “Uno schianto da fine del mondo”

Su Titano è nuvoloso

Anche su Titano talvolta è nuvoloso. Le novità sul clima della luna di Saturno giungono da un gruppo di ricercatori impegnati da tempo a inseguire le nuvole che si formano sul corpo celeste grazie alla sonda spaziale Cassini.

L'orbiter Cassini coglie la presenza di alcune nubi nell'atmosfera di Titano (credit: NASA/JPL/University of Arizona/University of Nantes)
L'orbiter Cassini coglie la presenza di alcune nubi nell'atmosfera di Titano (credit: NASA/JPL/University of Arizona/University of Nantes)

Utilizzando le immagini fornite dall’orbiter spaziale della NASA (lanciato nel 1997), gli scienziati hanno rilevato in circa tre anni e mezzo di osservazioni oltre 200 nubi nell’atmosfera di Titano tra il 2004 e il 2007, che si comportano seguendo sostanzialmente i fenomeni osservabili sulla Terra legati alla circolazione atmosferica globale. L’andamento è del tutto simile, a eccezione della tempistica che fa sì che le nubi siano visibili nell’emisfero sud di Titano anche all’approssimarsi della stagione autunnale. Leggi tutto “Su Titano è nuvoloso”

Quando le stelle creano i cristalli per le comete

L'esplosione stellare trasforma la polvere in cristalli di silicati (credit: NASA/JPL-Caltech)
L'esplosione stellare trasforma la polvere in silicati cristallini (credit: NASA/JPL-Caltech)

Da tempo gli astrofisici si chiedevano come i minuscoli silicati cristallini, che necessitano solitamente di alte temperature per formarsi, possano trovarsi nel cuore gelido delle comete. Ora un gruppo di ricercatori è forse riuscito a risolvere l’enigma.

Utilizzando il telescopio spaziale Spitzer della NASA, il team di ricerca ha osservato le turbolenze di una giovane stella, molto simile al nostro Sole, scoprendo come i silicati si possano trasformare in cristalli in seguito a una violenta esplosione stellare. Nel disco di polvere e gas intorno alla turbolenta stella EX Lupi, i ricercatori hanno notato la comparsa dei cristalli confrontando le immagini fornite da Spitzer con quelle raccolte in un periodo di relativa calma del corpo celeste. Leggi tutto “Quando le stelle creano i cristalli per le comete”

GRB 090423, l’oggetto più remoto scoperto nello spazio

Grazie al Very Large Telescope dell’ESO, gli astronomi sono riusciti a identificare l’oggetto più distante finora conosciuto dall’uomo nell’intero Universo. Il telescopio è infatti riuscito a cogliere le tracce (lampi di raggi gamma) di una delle esplosioni più remote finora registrare nello spazio. Stando ai primi calcoli, l’esplosione sarebbe avvenuta circa 13 miliardi di anni fa, ad appena 600 milioni di anni dal Big Bang, il fenomeno che si ipotizza originò l’Universo.

Il satellite Swift coglie un lampo gamma (credit:  NASA/Swift/Stefan Immler)
Il satellite Swift coglie un lampo gamma, il punto arancione (credit: NASA/Swift/Stefan Immler)

Come suggerisce il loro nome, i lampi gamma (GRB) sono potenti lampi costituiti da raggi gamma che possono solitamente avere la durata di un secondo o di pochi minuti. Questi lampi comportano la produzione di una enorme quantità di energia in pochissimo tempo, caratteristica che li rende gli eventi più potenti che si possono verificare nell’infinità del Cosmo. La loro esistenza è generalmente legata alle esplosioni delle stelle che collassano in buchi neri. Leggi tutto “GRB 090423, l’oggetto più remoto scoperto nello spazio”