2008, anno bisestile

L’anno che ognuno di noi si appresta a vivere sarà bisestile, durerà dunque un giorno in più rispetto alla tradizionale durata di 365 giorni. Perché?

29 febbraioNel corso della durata di un anno tropico (il periodo di tempo scandito da due equinozi e altrettanti solstizi) si manifestano le quattro stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. Il loro ciclo completo è pari alla durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Essendo impossibile organizzare la scansione dei giorni su un numero decimale, si è adottata la convenzione dell’anno bisestile per recuperare l’inevitabile slittamento temporale di circa 24 ore che si verifica nel corso di quattro anni.
Il giorno in più viene inserito in coda al mese di febbraio, che negli anni bisestili prevede 29 giorni al posto dei tradizionali 28. Così facendo è possibile ottenere un anno con una durata media pari a un numero non intero di giorni.

Il calendario gregoriano, lo strumento utilizzato dalla maggior parte dei Paesi del mondo per suddividere il tempo, osserva una particolare regola per organizzare gli anni di 366 giorni. Un anno è bisestile se la cifra che lo contraddistingue è divisibile per 4, fatta eccezione per quelle annate divisibili anche per 100.
Gli anni la cui numerazione termina con 04, 08, 12, 16, 20, 24… 88, 92, 96 sono dunque bisestili, mentre le annate le cui cifre sono 00 possono essere bisestili solo se il numero del secolo è perfettamente divisibile per 400. Il 2000 è stato, infatti, un anno bisestile, così come lo fu il 1600 e lo sarà il 2400.

Il 2008, divisibile perfettamente per 4, sarà dunque un anno bisestile che ci consentirà di recuperare le 24 ore circa “perse” negli ultimi quattro anni… e di far festeggiare il compleanno nella giusta data ai nati il 29 febbraio.

bloGalileo riprenderà le pubblicazioni
giovedì 3 gennaio 2008.
Buon anno a tutti!

Perché il raffreddore non si può curare?

Il raffreddore è un patologia che nel corso dei millenni ha sempre interessato buona parte della popolazione mondiale. Certamente malattie molto più devastanti hanno colpito il genere umano, ma secondo numerose statistiche quasi tutte le persone vissute sul Pianeta hanno contratto almeno una volta nella loro vita il raffreddore.
In età scolare i bambini possono contrarre il raffreddore anche dieci volte in un anno, i giovani adulti mediamente tre volte l’anno.

Per combattere il raffreddore i greci facevano spesso ricorso ai salassi, convinti di rimuovere con il sangue anche la malattia. Lo storico romano Plinio il Vecchio sosteneva invece che per curare il raffreddore bastasse baciare il muso peloso di un topo.
Compiendo un salto di numerosi secoli, arriviamo alla Common Cold Unit (Regno Unito) che dal 1946 al 1990 accolse centinaia di volontari disposti a farsi iniettare il virus del raffreddore per aiutare gli scienziati a trovare una risposta definitiva all’enigma. Dopo quasi cinquanta anni di onorati contagi, l’unità fu costretta a chiudere per mancanza di fondi, senza aver trovato una soluzione definitiva contro il raffreddore.

Aree dell’apparato respiratorio interessate dall’infiammazione da virus del raffreddore [credit: nlm.nih.gov]Nel corso degli ultimi decenni sono stati compiuti molti passi in avanti, approfondendo la conoscenza di questa malattia. Il comune raffreddore è causato da circa 200 tipi di virus, diversi tra loro, in grado di attaccare le mucose che rivestono il naso e la gola. Le mucose si infiammano e, rigonfiandosi, trasmettono un forte senso di disagio a chi ne è affetto, impedendo una corretta respirazione e una normale deglutizione.
Il virus del raffreddore si diffonde solitamente attraverso le particelle d’acqua emesse con il respiro. Contrariamente a quanto si possa immaginare, freddo e pioggia non causano il raffreddore. In un esperimento alcuni ricercatori lasciarono al freddo e zuppi d’acqua numerosi volontari, che non contrassero il virus. Dunque ci si ammala più frequentemente d’inverno non per le basse temperature, ma per la convivenza obbligata in spazi chiusi con altre persone, ove è molto più probabile il contagio. I germi del raffreddore, espulsi dalla respirazione, si depositano generalmente sulle mani e per trasferimento sugli oggetti che giornalmente tocchiamo, come le maniglie delle porte e gli asciugamani.

Modello di rinovirus, una delle più comuni cause del raffreddore [credit: Wikipedia EN]Ogni anno contraiamo un tipo diverso di raffreddore, cui il nostro sistema immunitario non sa rispondere perché non ha i giusti anticorpi. E’ l’estrema variabilità dei virus che causano la malattia a rendere il raffreddore una malattia non curabile.
Invecchiando, diventiamo immuni a un’ampia varietà di virus che provocano il raffreddore e che abbiamo incontrato nel corso della nostra vita, per questo motivo le persone anziane tendono a raffreddarsi con una frequenza minore.
L’antico detto secondo cui il raffreddore passa in una settimane se non curato e in sette giorni se si consulta un medico pare destinato a resistere ancora a lungo…