HiRISE immortala Spirit nel suo viaggio invernale su Marte

Spirit, fotografato da HiRISE [credit: hirise.lpl.arizona.edu]Il sensore ottico dell’High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) montato sulla sonda spaziale Mars Reconnaissance ha immortalato ad altissima definizione l’area di Marte nota come “Home Plate” nel cratere di Gusev.
Mars Reconnaissance ha sorvolato questo settore il 27 settembre di quest’anno: osservando attentamente l’immagine è possibile scorgere Spirit, il Rover atterrato ormai tre anni fa – era il gennaio del 2004 – sul suolo marziano.

Il Rover Spirit [credit: NASA]Spirit continua il proprio viaggio vero il centro della “Home Plate” dove manterrà inclinati i propri pannelli solari per captare un po’ di luce, e quindi energia, nel lungo e oscuro inverno marziano. “Home Plate” è una vera e propria piattaforma naturale, creatasi probabilmente in seguito a un’antica eruzione che devastò e ridisegnò completamente l’area.
L’immagine a colori fornita dai sensori di HiRISE è stata creata utilizzando le porzioni di blu e rosso dello spettro del visibile. La fotografia è stata scattata dalla sonda a un’altitudine di circa 270 chilometri rispetto al suolo di Marte. Da quella distanza, l’occhio di HiRISE è in grado di distinguere perfettamente oggetti grandi almeno 81 centimetri. Al momento dello scatto il Sole si trovava a circa 56 gradi sull’orizzonte del cielo invernale di Marte.

Immagine a colori della Shalbatana Vallis [credit: hirise.lpl.arizona.edu]Il centro di controllo per HiRISE si trova presso l’Università dell’Arizona negli Stati Uniti, poco distante da Flagstaff la città del Grand Canyon. Grazie ai suoi sofisticati sensori, HiRISE è la fotocamera più potente fino ad ora realizzata per l’esplorazione di un pianeta diverso dalla Terra. Da quando ha raggiunto l’area di Marte nel 2006, la sonda spaziale Mars Reconnaissance ha inviato migliaia di immagini estremamente suggestive e accomunate da un altissimo valore scientifico. Generalmente, una singola immagine catturata da HiRISE misura 20,000 pixel per 50,000 (è quindi 50 volte più larga della colonna di testo che state leggendo ora) e occupa diversi gigabyte, tanto da richiedere circa tre ore di calcolo ai computer della NASA per elaborare correttamente ogni singolo scatto.