L’arte dell’infinitamente piccolo

credit: Materials Research Society and Fanny Béron

Questa immagine non rappresenta dei vulcani o una devastante serie di esplosioni atomiche.

Si tratta, invece, dello “straripamento” magnetico di una serie di minuscoli conduttori dal diametro di un nanometro (10-9 metri) fotografato da Fanny Béron, che ha ricreato questo particolare ambiente nel laboratorio di magnetismo dell’École Polytechnique de Montréal (Canada).
Utilizzando una base di ossido di alluminio (Al2O3) bucherellata da un’infinità di minuscoli pori come la superficie tipica delle muffe, Bèron ha “coltivato” i minuscoli nanoconduttori, che nella foto si presentano simili ai tronchi degli alberi, con una soluzione di cobalto, ferro e ioni di boro. I nanocavi sono così cresciuti attraverso i pori fino a straripare, creando le efflorescenze rosse sulla loro stessa sommità larghe appena 50 micron (ogni micron corrisponde a un milionesimo di metro).
L’ossido di alluminio è stato poi rimosso così da mettere in evidenza gli steli formati dai nanoconduttori. Terminata la fase di preparazione, la scena è stata poi ritratta con un microscopio elettronico.

L’arte dell’infinitamente piccolo.

3 risposte a “L’arte dell’infinitamente piccolo”

  1. E’ una foto veramente bellissima dal punto di vista scientifico, ma anche sotto l’aspetto artistico.
    Pierbacco

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