Un gruppo di ricercatori, che nel corso del 2007 aveva identificato uno dei fattori genetici che possono predisporre alla celiachia, ha da poco scoperto altre sette aree genetiche implicate nella creazione della predisposizione alla malattia. Guidato dal prof. David van Heel, docente della The London School of Medicine and Dentistry, il team di ricerca ha inoltre dimostrato come nove delle regioni appena identificate siano implicate anche nella predisposizione al diabete di tipo 1. La ricerca, recentemente pubblicata su Nature Genetics, apre dunque la strada per uno studio maggiormente approfondito delle due patologie.
Per ottenere questo importante risultato, i ricercatori hanno condotto una lunga serie di analisi sul genoma umano, cercando tutte le possibili associazioni con la celiachia. I marcatori genetici (una sequenza di DNA conosciuta e quindi utilizzabile come “chiave di ricerca” per trovare un legame tra una malattia e la sua causa genetica) sono stati poi confrontati sul patrimonio genetico di soggetti sani e di pazienti affetti da celiachia. Così facendo, i ricercatori hanno potuto isolare sette aree specifiche, le principali responsabili dello sviluppo della malattia.
La celiachia è una patologia abbastanza comune, specialmente in Occidente, dove una persona su cento è generalmente affetta dalla malattia. Si tratta di una patologia autoimmune causata dalla intolleranza al glutine, una particolare proteina che si trova nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel farro e in alcuni altri cereali. La celiachia impedisce la normale digestione e il corretto assorbimento dei nutrienti, causando conseguenze anche molto gravi per la salute. In assenza di una corretta diagnosi, la celiachia può causare l’insorgenza dell’anemia, oppure un indebolimento della struttura ossea e considerevoli perdite di peso.
Grazie allo studio del prof. van Heel e del suo team, è stata dimostrata per la prima volta parte della ereditarietà della celiachia. Il prossimo passo sarà dunque quello di estendere ulteriormente la ricerca, indagando un campione significativo di individui affetti dalla patologia. Ciò consentirà ai ricercatori di comprendere le cause genetiche che sottostanno alla celiachia e di studiarne l’evoluzione biologica.