Hubble immortala il transito di quattro lune di Saturno

Nella sua lunga carriera, il telescopio spaziale Hubble ha fornito una enorme quantità di dati e informazioni per comprendere meglio cosa c’è la fuori nello spazio, ma ha anche offerto numerosi scatti curiosi ed incredibilmente suggestivi.

Transito di quattro lune per Saturno (credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team)
Hubble: transito di quattro lune per Saturno (credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team)

Il 24 febbraio scorso, per esempio, Hubble ha scattato questa fotografia in cui sono ritratte quattro lune di Saturno intente a passare difronte al loro pianeta di riferimento. La più grande della quattro, Titano, appare nella parte superiore della foto e proietta la sua ombra sul polo nord del pianeta. Per identificare le altre tre lune occorre, invece, aguzzare un poco la vista.

Procedendo verso l’equatore di Saturno troviamo Mimas, in passaggio appena al disopra dei famosi anelli che cingono il pianeta. Benché sia molto più piccola di Titano, anche questa luna proietta una piccola ombra sulla superficie di Saturno. Infine, sulla sinistra dell’immagine si possono identificare Dione (il punto più luminoso) e Enceladus, entrambe poco al di sopra degli anelli.

Questo particolare transito si verifica molto di rado, ogni 14 – 15 anni, quando gli anelli planetari appaiono “di taglio” a un osservatore dalla Terra. Si tratta di un momento molto importante per gli astronomi, poiché una presenza meno invadente sul campo visivo degli anelli consente spesso di identificare altri satelliti in orbita intorno a Saturno.

La fotografia è stata scattata attraverso la Wide Field Planetary Camera montata su Hubble quando il pianeta si trovava a circa 1,25 miliardi di chilometri di distanza dal telescopio. Grazie alle sue potenti ottiche, l’ormai storico Hubble (è in orbita da 19 anni) è in grado di cogliere dettagli della dimensione di 300 km intorno a Saturno.

Hubble immortala NGC 4921, la galassia anemica

L’Ammasso della Chioma è un insieme di galassie nell’area settentrionale della costellazione Chioma di Berenice. L’Ammasso dista circa 320 milioni di anni luce dalla Terra ed è costituito da più di 1000 grandi galassie. Una delle più luminose, NGC 4921, è stata recentemente ritratta dal telescopio spaziale Hubble ed analizzata dagli esperti della NASA.

In genere, le galassie che si trovano in ammassi particolarmente densi conducono una vita molto movimentata, fondendosi tra di loro e trasformandosi da galassie spirali a galassie ellittiche, fenomeno che favorisce la formazione di nuove stelle. Da ciò ne deriva che nell’Ammasso della Chioma le galassie ellittiche superano di gran lunga quelle a spirale rispetto ad altre aree note del Cosmo.

La galassia NGC 4921 (credit: NASA, ESA e K. Cook)
La galassia NGC 4921 (credit: NASA, ESA e K. Cook)

Leggi tutto “Hubble immortala NGC 4921, la galassia anemica”

Tiro alla fune tra galassie

Le galassie sono solitamente estremamente distanti l’una dall’altra nell’universo, tuttavia capita che nelle profondità del cosmo alcune di esse collidano tra loro. Intercettare questi fenomeni non è semplice, ma nel corso degli anni il famoso telescopio spaziale Hubble è riuscito nell’impresa di immortalare numerose e spettacolari collisioni tra galassie.

Gli scontri tra due o più galassie non sono mai uguali tra loro e danno dunque vita a fenomeni molto differenti. Le variabili in campo sono molteplici, così ogni collisione costituisce uno spettacolo unico e irripetibile per gli astronomi.

"Tiro alla fune" tra galassie (credit: NASA, ESA, and R. Sharples - University of Durham)
"Tiro alla fune" tra galassie (credit: NASA, ESA, and R. Sharples - University of Durham)

L’immagine qui sopra rappresenta uno degli “incontri” più incredibili sinora catalogati da Hubble. La fotografia ritrae tre galassie intente in una sorta di tiro alla fune gravitazionale che potrebbe portare alla morte di una di loro. L’area di questo singolare scontro galattico si trova a circa 100 milioni di anni luce di distanza dalla Terra nella costellazione del Pesce Australe. Leggi tutto “Tiro alla fune tra galassie”

Fotografati per la prima volta quattro pianeti extrasolari

L'immagine ritrae due pianeti extrasolari ("b" e "c") per la prima volta senza alcuna simulazione grafica
L'immagine ritrae due pianeti extrasolari ("b" e "c") per la prima volta senza alcuna simulazione grafica

Per anni gli astronomi hanno ipotizzato la presenza di pianeti in orbita intorno ad altre stelle. Dopo oltre un decennio di ricerche, per la prima volta sono stati identificati visivamente alcuni pianeti extrasolari. La fondamentale scoperta è stata annunciata dalla rivista scientifica Science, che riporta due lavori di ricerca distinti che hanno portato alla luce le immagini di quattro pianeti in orbita intorno a due stelle. Un passo avanti estremamente importante per lo studio del cosmo, che potrebbe presto aprire la strada a nuove teorie sulla formazione dei pianeti al di fuori del nostro sistema solare.

Fino ad ora, infatti, la presenza degli esopianeti era stata evidenziata solamente da alcuni indizi indiretti come le forze gravitazionali o le oscillazioni nella luminosità delle stelle condizionate dai moti planetari. Nessuno era mai riuscito a “vedere” materialmente un pianeta extrasolare. Grazie all’implementazione delle ottiche di nuova generazione dei telescopi terrestri, in grado di compensare l’effetto di distorsione dell’atmosfera, un gruppo di astronomi guidati da Christian Marois (National Research Council dell’Herzberg Institute of Astrophysics – Canada) è riuscito a identificare tre oggetti nei pressi di una stella lontana 128 anni luce dalla Terra e denominata HR 8799. Un gruppo della University of California di Berkeley è invece riuscito a identificare un esopianeta a circa 25 anni luce dal nostro Pianeta. Leggi tutto “Fotografati per la prima volta quattro pianeti extrasolari”