SuperQuark, cenerentola del servizio pubblico

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Con la puntata andata in onda su RaiUno ieri sera, si è conclusa l’edizione 2009 del programma televisivo SuperQuark condotto e curato da Piero Angela. Per l’ennesima volta, l’unica trasmissione di divulgazione scientifica in prima serata del canale principale del servizio pubblico è stata relegata nel palinsesto estivo, periodo dell’anno in cui la media degli spettatori e degli investimenti pubblicitari cala considerevolmente. Una riserva indiana nella quale i dirigenti Rai provano a ripulirsi un poco la coscienza, dopo mesi di assenza di adeguati spazi per la divulgazione della scienza. Leggi tutto “SuperQuark, cenerentola del servizio pubblico”

Luna 40 anni fa: saluto in TV dallo spazio

23 luglio 1969, dopo aver prodotto alcuni filmati nei giorni precedenti per mostrare la vita a bordo ai telespettatori, alle 18 UTC circa (le 20 in Italia) l’equipaggio dell’Apollo 11 va in onda sui teleschermi di mezzo mondo per un collegamento televisivo dallo spazio.

Per la prima volta, i tre astronauti hanno modo di formulare un breve discorso per ricordare l’importanza della missione svolta, l’emozione per aver messo piede sul suolo lunare e la trepidazione per le ultime ore nel Cosmo prima di toccare nuovamente terra. La Terra.

L’apertura della trasmissione spetta a Neil Armstrong, il primo uomo ad aver passeggiato sulla Luna:

Neil Armstrong (credit: nasa.gov)
Neil Armstrong (credit: nasa.gov)

Buonasera. Chi vi parla è il comandante dell’Apollo 11. Cento anni fa, Jules Verne scrisse un libro circa un viaggio verso la Luna. La sua nave spaziale, Columbia, decollò dalla Florida e atterrò nell’Oceano Pacifico, dopo aver compiuto un viaggio sulla Luna. Ci sembra giusto condividere con voi alcune riflessioni dell’equipaggio mentre la Columbia dei giorni nostri completa il suo rendezvous con il pianeta Terra e raggiungerà il medesimo Oceano Pacifico domani.

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Piero Angela: 80 anni e una vita dedicata alla divulgazione

Piero Angela
Piero Angela

«Se dopo i 60 anni al mattino ti alzi senza qualche doloretto vuol dire che sei morto». Ama dire così Piero Angela, classe 1928, da un giorno oltre la soglia degli 80 anni. Il divulgatore scientifico più famoso d’Italia merita sicuramente di essere festeggiato e ricordato per aver portato la scienza nei tinelli di milioni di famiglie italiane, scrivendo libri e creando programmi televisivi pacati e obiettivi in grado di spiegare con semplicità l’incredibile complessità della Scienza.

In pochi paragrafi un altro padre della divulgazione scientifica italiana, Piero Bianucci, disegna con efficacia il profilo dalle mille sfaccettature di Piero Angela.

Migliaia di ore di televisione, 32 libri per tre milioni di copie vendute, il premio dell’Unesco per la divulgazione, otto lauree ad honorem. E’ il mezzo secolo di lavoro che Piero Angela ha dedicato alla diffusione della scienza. Delle otto lauree, una gliel’ha data l’Università di Torino. Bella rivincita per il ragazzo che dopo due anni di Politecnico aveva preferito fare jazz e tentare un concorso da annunciatore alla Rai per poi passare al giornalismo.

Radiocronista, corrispondente da Parigi, conduttore del tg. Anche senza essere ingegnere, Angela fa la sua bella carriera nella Rai degli Anni 50 e 60. Il virus della scienza lo contrae raccontando le imprese spaziali: la corsa alla Luna, le prime sonde sparate verso i pianeti. E’ lì che decide di dedicarsi in modo esclusivo a programmi di divulgazione. Scienza, alla Rai, significa anche libertà, i manovratori politici si occupano di altre cose.

Così Angela attraversa imperturbabile la grande metamorfosi dal monopolio alla tv commerciale, dalle calze nere delle Kessler agli strip delle casalinghe alle Isole dei famosi. Lui non cambia: sempre con il ginocchio ben accavallato, cravatta, voce da salotto, casa e lavoro, astemio e parco a tavola, un po’ di jazz con gli amici quando càpita. Una longevità biologica unita a quella, ancora più rara, dei primati di share.

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