Piero Angela: 80 anni e una vita dedicata alla divulgazione

Piero Angela
Piero Angela

«Se dopo i 60 anni al mattino ti alzi senza qualche doloretto vuol dire che sei morto». Ama dire così Piero Angela, classe 1928, da un giorno oltre la soglia degli 80 anni. Il divulgatore scientifico più famoso d’Italia merita sicuramente di essere festeggiato e ricordato per aver portato la scienza nei tinelli di milioni di famiglie italiane, scrivendo libri e creando programmi televisivi pacati e obiettivi in grado di spiegare con semplicità l’incredibile complessità della Scienza.

In pochi paragrafi un altro padre della divulgazione scientifica italiana, Piero Bianucci, disegna con efficacia il profilo dalle mille sfaccettature di Piero Angela.

Migliaia di ore di televisione, 32 libri per tre milioni di copie vendute, il premio dell’Unesco per la divulgazione, otto lauree ad honorem. E’ il mezzo secolo di lavoro che Piero Angela ha dedicato alla diffusione della scienza. Delle otto lauree, una gliel’ha data l’Università di Torino. Bella rivincita per il ragazzo che dopo due anni di Politecnico aveva preferito fare jazz e tentare un concorso da annunciatore alla Rai per poi passare al giornalismo.

Radiocronista, corrispondente da Parigi, conduttore del tg. Anche senza essere ingegnere, Angela fa la sua bella carriera nella Rai degli Anni 50 e 60. Il virus della scienza lo contrae raccontando le imprese spaziali: la corsa alla Luna, le prime sonde sparate verso i pianeti. E’ lì che decide di dedicarsi in modo esclusivo a programmi di divulgazione. Scienza, alla Rai, significa anche libertà, i manovratori politici si occupano di altre cose.

Così Angela attraversa imperturbabile la grande metamorfosi dal monopolio alla tv commerciale, dalle calze nere delle Kessler agli strip delle casalinghe alle Isole dei famosi. Lui non cambia: sempre con il ginocchio ben accavallato, cravatta, voce da salotto, casa e lavoro, astemio e parco a tavola, un po’ di jazz con gli amici quando càpita. Una longevità biologica unita a quella, ancora più rara, dei primati di share.

Più di chiunque altro, Piero Angela è riuscito nell’intento di raccontare la Scienza, strappandola dalle aule accademiche per portarla in mezzo alla gente comune, per farne comprendere pregi e opportunità. Convinto sostenitore della necessità di approfondire sempre più le nostre conoscenze sul mondo che ci circonda, Piero Angela si batte da tempo per riportare la ricerca scientifica al centro dell’attenzione non solo della ribalta televisiva, ma anche dell’agone politico ricordando come non ci possa essere vero sviluppo senza innovazione e progresso nelle scienze. Appelli quasi sempre disattesi da una classe politica miope, incapace di essere sufficientemente lungimirante per comprendere la centralità della Scienza nelle esistenze di chi cerca di amministrare.

Con coerenza e determinazione, da decenni Piero Angela mantiene dritta la rotta delle sue trasmissioni, badando al rigore e all’accuratezza dell’informazione, senza sbrodolare mai in facili sensazionalismi o nella spettacolarizzazione della parascienza. Una serietà che ormai il pubblico ha imparato a riconoscere e apprezzare, seguendo con interesse il lavoro del divulgatore torinese.

Spiace che la TV pubblica non dedichi sufficiente spazio all’informazione scientifica, relegando spesso i programmi di divulgazione in fasce orarie poco accessibili o nei momenti di bassa stagione, tradendo così uno dei suoi principali compiti: informare, possibilmente educando. Una nota amara, che però non deve rovinare la festa per gli splendidi 80 anni di un uomo che ha dedicato anima e corpo per diffondere sapere e una maggiore consapevolezza scientifica.

Auguri, Piero.

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