Quello raffigurato in questa immagine è l’anello di diamanti più piccolo mai realizzato dall’uomo.
La minuscola struttura non servirà certo per chiedere la mano di una soave fanciulla, ma per studiare con maggior precisione alcuni aspetti della fisica quantistica.
Un gruppo di ricercatori australiani ha utilizzato un laser per creare l’artefatto scavandolo da una gemma molto più grande. L’anello ha un diametro pari a 5 milionesimi di metro e uno spessore che si aggira intorno ai 300 miliardesimi di metro. Grazie a questo minuscolo gioiello, i ricercatori avranno la possibilità di catturare e studiare singolarmente i fotoni, ovvero ogni singolo quanto (una quantità discreta ed indivisibile di una certa grandezza.) del campo elettromagnetico.
L’oggetto ricavato da un diamante artificiale sarà utilizzato per implementare alcune tecnologie legate ai computer quantistici, calcolatori estremamente potenti e migliaia di volte più veloci degli attuali microprocessori, destinati a sostituire in futuro i nostri elaboratori. Insomma, un microscopico gioiello per i futuri gioielli della tecnica…
Un processore al diamante, ma quanto dovrebbe aumentare la velocità?
Moltissimo le nuove cpu potranno resistere a temperature di 150 C°! Inoltre si è scoperto che i diamanti possono essere prodotti grazie al vuoto che innesca la naturale aggregazione degli atomi di carbonio. La produzione di diamanti sintetici è iniziata negli anni ’80 in Russia, e finora si è soltanto basata su metodi che implicano pressione e temperature elevatissime (30000 C°, 60000 atm). Grazie a questa scoperta i diamanti saranno più comuni dei sassi! produrre processori Diamond Inside costerà pochissimo 😀