Immaginate di aprire un documento che non sia stato più letto da nessuno da almeno duemila anni. Alcuni ricercatori inglesi stanno per vivere il brivido di un repentino viaggio nel tempo, grazie a una potente strumentazione a raggi-X sarà infatti possibile leggere per la prima volta una serie di antichissime pergamene ritrovate nel Mar Morto. Questa documentazione, dall’inestimabile valore, era stata trovata qualche tempo fa, ma a causa dell’estrema fragilità della pergamena non era stato possibile srotolare i rotoli per leggerne il contenuto.
Il potente “paio di occhiali” utilizzato dai ricercatori sfrutterà le proprietà dei raggi-X, leggendo il contenuto dei documenti senza doverli nemmeno sfogliare. Questa enorme macchina per radiografie è un sincrotrone e funziona emettendo elettroni (le particelle che orbitano intorno all’atomo) a grandissima velocità in un enorme tunnel circolare. Guidati dagli ondulatori (sistemi di magneti), gli elettroni sono obbligati a percorrere una traiettoria vincolata che determina la produzione di radiazioni nello spettro dei raggi-X. Banalizzando molto, potete immaginare il sincrotrone come una giostra in grado di far girare a velocità poco al di sotto della luce gli elettroni. In genere sulle giostre, specie quelle veloci, si urla… Gli elettroni ovviamente non urlano, ma lasciano come traccia del loro vorticoso girare le radiazioni che, debitamente incanalate, possono essere utilizzate per analizzare le proprietà dei campioni di laboratorio.
Guidato da Tim Wess, il team di ricercatori ha messo a punto un sofisticato software in grado di leggere all’interno delle pergamene anche nel caso in cui siano scritte su ambo i lati.
Questa nuova tecnologia consentirà di leggere numerosi documenti che non era mai stato possibile aprire a causa del, giustificato, timore di rovinare per sempre intere testimonianza da passati ormai remoti. Utilizzando il sincrotrone sarà inoltre possibile capire lo stato di salute dei documenti antichi, decidendo di volta in volta quali leggere normalmente e quali con i potenti occhi dell’acceleratore di particelle.
Con questo metodo i ricercatori guidati da Tim Wess intendono leggere anche l’antichissimo testo sacro della Torah che, narra la tradizione, conterrebbe la parola di Dio così come fu fedelmente rivelata a Mosè. “Ci sono ancora intere parti della Torah che non è stato possibile leggere” ha confidato Wess ai giornalisti. Spesso non abbiamo potuto comprendere il valore di molti documenti che abbiamo ritrovato per un solo motivo: non eravamo in grado di leggerli senza danneggiarli… E finché non inizieremo a cercare, non potremo mai sapere con certezza cosa c’è scritto al loro interno.”
Ora la fisica nucleare ridarà voce ai testi obbligati al silenzio da millenni.