Gli ammassi stellari offrono nel cielo notturno uno spettacolo di rara bellezza e sono spesso visibili anche a occhio nudo senza la necessità di dover osservare la volta celeste attraverso un telescopio. Tra i più noti e osservati ammassi stellari spicca sicuramente lo Scrigno di Gioie nella Costellazione del Sud.
Noto agli astrofisici con il meno poetico, ma più pratico, codice NGC 4755, l’oggetto è un ammasso aperto poiché contiene un numero relativamente limitato di stelle: alcune migliaia di stelle blandamente legate tra loro dalle forze gravitazionali. Questi corpi celesti hanno età e composizione molto simile poiché si formarono da un’unica nube molecolare gigante e sono dunque un’ottima risorsa per studiare i processi che portano all’evoluzione delle stelle.
Nel corso degli ultimi anni, gli astrofisici hanno puntato numerosi telescopi verso l’angolo di Spazio occupato dallo Scrigno delle Gioie per studiarne le caratteristiche in maniera più approfondita. L’European Southern Observatory (ESO) ha recentemente pubblicato sul proprio sito web una serie di immagini realizzate con il Very Large Telescope dell’ESO sul Cerro Paranal, il telescopio MPG/ESO da 2,2 metri dell’osservatorio ESO di La Silla e il telescopio spaziale Hubble NASA/ESA.
Utilizzando lo strumento FORS1, il Very Large Telescope (VLT) ha permesso di ottenere una visione molto ravvicinata dell’ammasso di stelle. Nonostante sia stata realizzata con un tempo di esposizione di appena 5 secondi, l’ampio specchio del telescopio ha consentito di ottenere un’immagine molto nitida, tanto da divenire uno dei migliori scatti di NGC 4755 fino a ora realizzati dalla Terra.
I colori sono lievemente falsati rispetto alle immagini ottenute dal telescopio spaziale Hubble in assenza di atmosfera terrestre, ma restituiscono con un buon grado di fedeltà la composizione dell’ammasso. L’immagine è particolarmente nitida e consente di osservare insiemi di stelle con caratteristiche simili come luminosità e dimensione apparente. Le variazioni legate alla luminosità sono dovute alla coesistenza di gruppi di stelle con massa da 15 a 20 volte superiore rispetto a quella del Sole e di altre stelle più fioche, con una massa che in numerosi casi è pari a meno della metà di quella solare.
Lo spettacolo offerto da NGC 4755 ha un’età intorno ai 16 milioni di anni e dista circa 6400 anni luce dalla Terra. Le Gioie dello Scrigno sono dunque al sicuro.