Un clandestino nel genoma del bradipo

Il Choloepus hoffmanni, per gli amici colepo di Hoffman, è un bradipo didattilo con un genoma davvero particolare, almeno stando agli esiti di una recente ricerca.

Choloepus hoffmanni (credit: animaldiversity.ummz.umich.edu)
Choloepus hoffmanni (credit: animaldiversity.ummz.umich.edu)

Secondo un gruppo di ricercatori, il DNA di questo particolare mammifero cela il fossile di un virus. Un fenomeno ormai noto e dovuto alla capacità di alcuni retrovirus di lasciare le tracce del loro passaggio nel genoma degli animali.

Studiando il genoma del colepo di Hoffman, il team di ricerca guidato da Aris Katzourakis (Zoology Department, University of Oxford – UK) ha scoperto alcuni antichi tratti di spumavirus, un retrovirus molto antico che infetta ancora alcuni mammiferi e che porta le cellule a fondersi insieme dando vita a una sostanza che ricorda la comune schiuma del sapone.

Secondo i ricercatori, le porzioni del DNA riconducibili allo spumavirus risalirebbero a circa 100 milioni di anni fa, quando il retrovirus iniziò a colonizzare gli organismi dei bradipi didattili. Katzourakis e colleghi hanno poi ricostruito il virus partendo dalle tracce rinvenute nel genoma, riuscendo così a costruire l’albero evolutivo dello spumavirus.

Confrontando l’evoluzione del virus con quella del colepo di Hoffman, i ricercatori hanno rilevato numerose assonanze tali da far presagire un’evoluzione su binari paralleli. Il virus si sarebbe dunque progressivamente modificato per adattarsi ai cambiamenti degli organismi da colonizzare garantendosi così la sopravvivenza e comportando infine una modifica nel genoma di questi mammiferi.