Vitamina D per invecchiare più lentamente

Secondo una recente ricerca, la vitamina D potrebbe rivestire un ruolo fondamentale nel rallentare i processi di invecchiamento e prevenire alcune malattie legate all’età avanzata. Condotto in Gran Bretagna, lo studio ha coinvolto oltre duemila donne su cui sono stati analizzati i livelli di vitamina D. Le donne con bassi livelli di questo nutriente presentavano segni biologici maggiormente evidenti legati all’invecchiamento.

Struttura chimica di base della vitamina D [credit: Wikipedia EN]I ricercatori del King’s College di Londra inizieranno ora la seconda fase di test clinici per confermare l’attendibilità della loro scoperta che, se venisse confermata, potrebbe portare a una nuova generazione di farmaci specificamente studiati per gli anziani.
Durante l’estate buona parte della vitamina D di cui l’organismo ha bisogno viene creata grazie a specifiche reazioni chimiche attivate dalla luce solare. Nei mesi invernali, invece, l’organismo accumula quotidianamente vitamina D dai cibi sopperendo alla minore quantità di luce solare cui viene esposto. Partendo da questo presupposto, il team di ricerca, guidato dal prof. Brent Richards, ha registrato i livelli di vitamina D di 2.160 donne in un’età compresa tra i 18 e i 79 anni tramite un banale prelievo di sangue. I ricercatori hanno poi analizzato i campioni isolando i globuli bianchi e studiando alcuni specifici marcatori genetici.

dna.jpgAnalizzando i telemori, le porzioni terminali delle lunghe catene di DNA, il team di ricerca ha potuto stabilire con precisione l’età biologica delle otre duemila volontarie. Con il passere degli anni, i telomeri divengono progressivamente più corti e la catena di DNA maggiormente instabile, analizzando questi parametri è dunque possibile stabilire l’età biologica di una persona, che può differire anche di molto da quella anagrafica.
Per l’esperimento le volontarie sono state divise in tre gruppi, organizzati in base ai loro livelli di vitamina D. La ricerca ha così evidenziato come le donne con un’alta concentrazione di vitamina D abbiano mediamente telomeri più lunghi, rispetto a quelle con bassi livelli del medesimo nutriente.
Pubblicata sulla prestigiosa rivista American Journal of Clinical Nutrition, la ricerca ha destato molto scalpore e interesse in ambito medico. Secondo il prof. Richards i risultati “sono molto interessanti poiché dimostrano per la prima volta che le persone con un alto livello di vitamina D potrebbero invecchiare molto più lentamente rispetto alle persone con bassi livelli di vitamina D. Questo potrebbe aiutarci a spiegare come la vitamina D svolga la sua funzione protettiva sul DNA e nei confronti di malattie legate all’avanzamento dell’età, come patologie cardiache e cancerogene”.

Le recenti linee guida nutrizionali raccomandano l’assunzione di una quantità minima di vitamina D pari a 200 UI (unità internazionali) per i soggetti giovani, che raggiunge le 600 UI per gli over 70. Una scatoletta di tonno da 85g contiene generalmente 200 UI di vitamina D. Ma attenzione, in caso di sovradosaggio questo nutriente può rivelarsi tossico e portare a nausea e gravi danni renali. Conviene dunque invecchiare con morigeratezza…

Una risposta a “Vitamina D per invecchiare più lentamente”

  1. Avevo già letto qualcosa.
    Sembra che l’esposizione alla luce solare attivi e sviluppi la vitamina “D” nel corpo. Gli accumuli creano pericolo.
    Un pò come succede con i grassi saturi nell’attività fisica, danno energia ma gli accumuli sono pericolosi e creano complicazioni.
    Tutti al sole anche d’inverno(quando c’è.)
    Un saluto
    Alieno

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