L’Universo conosciuto, in sei minuti

Il tempo scorre inesorabile, e non solo sulla Terra dove abbiamo da poco festeggiato l’inizio di un nuovo anno.

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Per rendersene conto è sufficiente osservare il magnifico video The Known Universe realizzato con il Digital Universe Atlas curato e costantemente aggiornato dagli astrofisici dell’American Museum of Natural History di New York. Il filmato, da poco diffuso online, offre un viaggio molto affascinante attraverso il Cosmo per conoscere e comprendere meglio le distanze e lo scorrere del tempo là fuori, oltre il Pianeta azzurro.

Il viaggio inizia sulle vette dell’Himalaya e prosegue attraverso l’atmosfera terrestre, il nostro sistema solare, la Via Lattea e le tracce del Big Bang, ciò che si ipotizza diede vita al tutto in cui siamo immersi. Ogni stella, ogni pianeta e qualsiasi altro corpo celeste è riprodotto nel video nella giusta scala e nell’effettiva posizione occupata nello spazio al di qua dello schermo. Una mappa fedele utile per conoscere meglio il Cosmo e forse anche un po’ noi stessi.

Buon Anno!

Un lampo di luce porta WISE in orbita

Con un lampo di luce nel cielo mattutino della California il Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) ha iniziato ieri il proprio viaggio verso l’orbita terrestre. Il nuovo telescopio della NASA è stato trasportato da un lanciatore Delta II, che ha successivamente lasciato il satellite in orbita a circa 525 Km di distanza dalla Terra.

credit: Bill Hartenstein/United Launch Alliance
credit: Bill Hartenstein/United Launch Alliance

Il lancio è andato secondo i piani e ora il telescopio potrà avviare le prime procedure di calibrazione necessarie per diventare completamente attivo. WISE consentirà di mappare il cielo attraverso l’infrarosso, offrendo nuovi importanti dati agli astronomi per comprendere la conformazione del Cosmo. Ad appena dieci secondi dalla separazione dal lanciatore, il telescopio ha orientato i propri pannelli verso il Sole per accumulare le energie necessarie per il successivo passaggio quando i sistemi del satellite hanno aperto le valvole del criostato, una sorta di bombola contenente idrogeno per mantenere freddi i sensori installati sul dispositivo.

WISE misura l’infrarosso, dunque le tracce di calore rilasciate dagli oggetti, e per questo motivo le sue strumentazioni devono essere mantenute a temperature molto basse, che possono anche raggiungere i -230 °C. In sostanza, i sensori devono essere più freddi dell’oggetto osservato per poter funzionare al meglio. Tale condizione consentirà, infatti, di osservare gli aloni di calore prodotti da centinaia di migliaia di asteroidi e naturalmente dai milioni e milioni di stelle e galassie rilevabili a qualche centinaio di chilometri di distanza dal nostro pianeta.

Tra circa un mese, WISE avrà terminato la complessa fase di test e calibrazione della strumentazione e potrà iniziare il delicato lavoro di mappatura del cielo nell’infrarosso. Un’operazione analoga fu eseguita circa 26 anni or sono, ma grazie ai nuovi sensori la nuova mappa sarà molto più dettagliata, nitida e completa dell’attuale. Il telescopio avrà un gran da fare lassù e poco tempo per portare a termine la propria missione. Le riserve di idrogeno offriranno un’autonomia stimata in una decina di mesi, periodo entro il quale dovrà essere completato buona parte del lavoro di osservazione.

La mappa creata da WISE conterrà centinaia di milioni di oggetti dagli asteroidi alle galassie più distanti passando per i pianeti e i corpi celesti in formazione. Una risorsa molto importante per conoscere meglio ciò che ci circonda e per pianificare le prossime missioni alla scoperta del cosmo. Il lampo di luce di ieri era solo l’inizio.

Farfalle spaziali

Dallo scorso primo dicembre, quattro farfalle vivono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). I quattro esemplari di Painted Lady non si sono imbucati su un volo spaziale durante un attimo di disattenzione degli operatori della NASA dalle parti di Cape Canaveral. Le farfalle sono state trasportate a bordo della ISS da una recente missione dello Shuttle e fanno parte di un interessante esperimento per valutare gli effetti della microgravità sugli esseri viventi.

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Lo scorso 16 novembre, l’equipaggio dello Shuttle Atlantis ha trasferito una teca contenente quattro bruchi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Sopravvissuti all’avventuroso viaggio, i quattro bruchi sono andati regolarmente incontro alla metamorfosi trasformandosi in quattro colorate farfalle nonostante le condizioni di gravità ben diverse da quelle terrestri. Leggi tutto “Farfalle spaziali”

Tre telescopi per una nebulosa

Questa suggestiva immagine ritrae la Nebulosa del Granchio ed è il risultato di un vero e proprio puzzle stellare. L’elaborazione grafica è stata ottenuta utilizzando i dati forniti da tre differenti sistemi di osservazione del cosmo messi a punto nel corso degli anni dalla NASA.

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Nebulosa del Granchio (credit: X-ray: NASA/CXC/SAO/F.Seward; Optical: NASA/ESA/ASU/J.Hester & A.Loll; Infrared: NASA/JPL-Caltech/Univ. Minn./R.Gehrz)

Le parti di colore blu/azzurro dell’immagine sono il risultato delle rilevazioni effettuate da Chandra, un potente telescopio a raggi X in orbita intorno alla Terra da ormai una decina di anni. Le porzioni con una colorazione tra il rosso e il giallo sono il frutto delle osservazioni del telescopio spaziale Hubble, mentre le aree in viola sono state rilevate dallo Spitzer Space Telescope nello spettro dell’infrarosso. Leggi tutto “Tre telescopi per una nebulosa”

Cassini immortala le colonne di vapore di Encelado

A distanza di 12 anni dal lancio e a oltre cinque anni dal raggiungimento di Saturno, la sonda Cassini continua a fornire preziose informazioni agli astronomi sul famoso pianeta degli anelli e sulle sue lune.

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L’orbiter battezzato con il nome dell’astronomo italiano del Seicento Gian Domenico Cassini, grande studioso di Saturno, ha da poco sorvolato Encelado, il sesto satellite naturale in ordine di grandezza del pianeta, trasmettendo verso Terra le nuove immagini di questa particolare e corrugata luna. Gli scatti realizzati dalla sonda saranno ora analizzati dagli esperti della NASA e consentiranno di aggiungere alcuni nuovi importanti tasselli del puzzle fotografico teso a mappare la parte meridionale dell’emisfero rivolto verso Saturno. Leggi tutto “Cassini immortala le colonne di vapore di Encelado”

Piccole grandi manovre su Marte per Spirit

Qualcosa si muove su Marte, ma non si tratta di un marziano. Come annunciato un paio di settimane fa, da alcuni giorni Spirit ha iniziato le sue piccole grandi manovre per liberarsi dalle sabbie del pianeta rosso, che lo hanno imprigionato lo scorso maggio mettendo in serio pericolo la missione della NASA.

Le ruote di Spirit imprigionate dalla sabbia marziana (credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/USGS)
Le ruote di Spirit imprigionate dalla sabbia marziana (credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/USGS)

Gli esperti dell’ente spaziale americano hanno inviato un primo comando nella giornata del 17 novembre, ma Spirit non ha potuto mostrare la propria agilità: dopo appena un secondo dall’inizio della prima manovra il rover si è arrestato a causa di una inclinazione laterale eccessiva, superiore a un grado. Un limite imposto dal team di salvataggio del robot, interessato a procedere con estrema cautela nella complessa opera di liberazione di Spirit. Leggi tutto “Piccole grandi manovre su Marte per Spirit”