Un vulcano dallo Spazio

Questa affascinante immagine del vulcano Soufrière Hills (Isola di Montserrat – Antille, Mare dei Caraibi) giunge dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ed è stata scattata lo scorso 11 ottobre per documentare l’attività vulcanica della piccola isola.

Vulcano  Soufrière Hills (credit: NASA.gov)
Vulcano Soufrière Hills (credit: NASA.gov)

Il Soufrière Hills è attivo dal 1995 e recentemente ha dato vita a una fase eruttiva preceduta da alcune scosse sismiche causate dal movimento del magma al di sotto del vulcano. Nei giorni tra l’11 e il 13 ottobre, l’isola è stata in parte avvolta dalle ceneri prodotte dall’attività vulcanica, mentre la lava ha invaso alcune aree del vulcano. Leggi tutto “Un vulcano dallo Spazio”

Storie di satelliti, guano e pinguini

pingempA volte per condurre in porto una ricerca scientifica occorre sporcarsi le mani. Un gruppo di ricercatori ha così scoperto un nuovo modo per identificare con maggiore semplicità le colonie di pinguini in Antartide: osservare dallo spazio i loro escrementi.

Utilizzando questo metodo, alcuni scienziati hanno identificato ben dieci colonie di pinguino imperatore nell’area antartica. È bastato analizzare alcune fotografie satellitari alla ricerca delle chiazze rossastre e marroni del guano dei pinguini sulla bianca superficie della gelida Antartide. Questo nuovo approccio per le ricerche potrebbe rivelarsi molto utile per monitorare la popolazione dei pinguini e le variazioni demografiche causate dal cambiamento del clima. Leggi tutto “Storie di satelliti, guano e pinguini”

Il destino dei biocarburanti è nell’elettricità

maisI biocarburanti funzionano molto bene, ma non nei serbatoi delle automobili. Un recente studio ha infatti dimostrato come l’etanolo ricavato dal mais e altre piante possa contribuire a ridurre efficacemente le emissioni di gas nocivi per l’ambiente solo se utilizzato per produrre energia con la quale ricaricare le automobili elettriche, e non come carburante per i motori a scoppio.

Da alcuni anni a questa parte, i biocarburanti sono considerati una delle alternative possibili ai più inquinanti combustibili derivati dal petrolio. La quantità di anidride carbonica prodotta dai carburanti di origine vegetale è infatti sostanzialmente uguale all’ammontare di CO2 riassorbita dalla piantagione utilizzata per la produzione dello stesso biocarburante. Fino a ora non era però chiaro se fosse meglio convertire il mais in etanolo per utilizzarlo poi nei tradizionali motori a scoppio o se fosse consigliabile utilizzarlo per produrre energia elettrica utile per ricaricare i mezzi di locomozione a batterie. Leggi tutto “Il destino dei biocarburanti è nell’elettricità”

Condizioni di vita estreme in un ecosistema appena scoperto tra i ghiacci dell’Antartide

Blood Falls (credit: photolibrary.usap.gov)
Blood Falls (credit: photolibrary.usap.gov)

Il nostro Pianeta riserva spesso delle considerevoli sorprese. Un team di ricercatori ha da poco scoperto alcune forme di vita in un ecosistema rimasto intrappolato sotto a un ghiacciaio per circa due milioni di anni in Antartide.

Secondo il gruppo di ricerca, i microbi identificati sarebbero riusciti a sopravvivere adattandosi alle condizioni di buio estremo e alla assenza di ossigeno traendo energie dal ferro e dallo zolfo. L’importante scoperta potrebbe fornire nuovi elementi a supporto della tesi della “Terra a palla di neve”, una teoria secondo la quale in un dato momento del passato il Pianeta rimase totalmente ricoperto dai ghiacci, e importanti dati per valutare se davvero forme di vita primordiali si possano sviluppare anche su altri pianeti come Marte. Leggi tutto “Condizioni di vita estreme in un ecosistema appena scoperto tra i ghiacci dell’Antartide”

Il cambiamento del clima lascerà il segno anche sui grandi incendi stagionali

incendioIl surriscaldamento globale porterà a una sensibile variazione dell’attuale distribuzione dei grandi incendi che stagionalmente interessano alcune aree del Pianeta. A rivelarlo è una nuova ricerca, che getta nuove ombre sul futuro di numerosi ecosistemi in cui gli incendi rivestono un ruolo primario per i cicli di vita di flora e fauna.

Per causare un incendio di grandi dimensioni la Natura ha generalmente bisogno di ben pochi ingredienti: vegetazione estremamente disidratata, molto calore e un’estate particolarmente ventosa. Nonostante il meccanismo possa apparire semplice, in numerosi anni di studi i ricercatori si sono resi conto di quanto sia difficile prevedere con certezza l’esatto periodo in cui un incendio devasterà una data area del Pianeta. Le equazioni che tentano di prevedere tali fenomeni si basano in genere su un alto numero di variabili, ma si rivelano spesso insufficienti per formulare una previsione attendibile. Leggi tutto “Il cambiamento del clima lascerà il segno anche sui grandi incendi stagionali”

Terremoti e radon, attenti alla pseudoscienza

Le notizie delle ultime ore sul violento terremoto che ha colpito alcune aree dell’Abruzzo, con epicentro vicino a L’Aquila, sono accompagnate dalle numerose polemiche intorno all’effettiva prevedibilità del sisma da poco avvenuto. Tra dichiarazioni, smentite e notizie poco corrette si è creato un caos informativo che rischia di creare fraintendimenti e convinzioni errate in chi è meno esperto sul delicato argomento. Senza la presunzione di trovare una verità sulla vicenda, provo a fare un po’ di chiarezza con lo stile semplice e divulgativo che da sempre contraddistingue bloGalileo.

Rappresentazione grafica dell'interno della Terra (credit: Wikipedia)
Rappresentazione grafica dell'interno della Terra (credit: Wikipedia)

Per comprendere la diatriba sulla prevedibilità di un sisma occorre svolgere qualche passo indietro nei meccanismi che generalmente scatenano un terremoto. Apparentemente placido, il nostro Pianeta racchiude sotto la crosta terrestre un cuore a dir poco irrequieto, dove il materiale magmatico (rocce fuse dal calore, acqua e altri fluidi sottoposti ad alta pressione) si muove in continuazione dal basso verso l’alto, rendendo il mantello (la porzione del pianeta compresa tra la crosta terrestre e il nucleo) una sorta di enorme tapis-roulant in grado di far muovere le 14 enormi placche che giacciono sulla sua superficie. Queste placche, grandi anche come un intero continente, si scontrano e si allontanano tra loro in prossimità dei loro margini e determinando così buona parte della conformazione del nostro pianeta. La collisione tra la placca indiana e quella euroasiatica, per esempio, ha determinato la formazione della catena montuosa dell’Himalaya. Leggi tutto “Terremoti e radon, attenti alla pseudoscienza”