GRB 090423, l’oggetto più remoto scoperto nello spazio

Grazie al Very Large Telescope dell’ESO, gli astronomi sono riusciti a identificare l’oggetto più distante finora conosciuto dall’uomo nell’intero Universo. Il telescopio è infatti riuscito a cogliere le tracce (lampi di raggi gamma) di una delle esplosioni più remote finora registrare nello spazio. Stando ai primi calcoli, l’esplosione sarebbe avvenuta circa 13 miliardi di anni fa, ad appena 600 milioni di anni dal Big Bang, il fenomeno che si ipotizza originò l’Universo.

Il satellite Swift coglie un lampo gamma (credit:  NASA/Swift/Stefan Immler)
Il satellite Swift coglie un lampo gamma, il punto arancione (credit: NASA/Swift/Stefan Immler)

Come suggerisce il loro nome, i lampi gamma (GRB) sono potenti lampi costituiti da raggi gamma che possono solitamente avere la durata di un secondo o di pochi minuti. Questi lampi comportano la produzione di una enorme quantità di energia in pochissimo tempo, caratteristica che li rende gli eventi più potenti che si possono verificare nell’infinità del Cosmo. La loro esistenza è generalmente legata alle esplosioni delle stelle che collassano in buchi neri. Leggi tutto “GRB 090423, l’oggetto più remoto scoperto nello spazio”

Sts-125, lo Shuttle Atlantis visita per l’ultima volta Hubble

Il lancio dello Space Shuttle Atlantis (credit: NASA.gov)
Il lancio dello Space Shuttle Atlantis (credit: NASA.gov)

Lo scorso 11 maggio, lo Shuttle Atlantis ha portato in orbita la missione spaziale STS-125, la quinta e probabilmente ultima missione di servizio verso il telescopio spaziale Hubble, ormai un veterano delle orbite terrestri.

L’equipaggio della STS-125 affronterà nel corso di 11 giorni ben cinque passeggiate spaziali (la prima è avvenuta oggi, giovedì 14 maggio) per effettuare alcuni lavori di manutenzione e di aggiornamento sul datato equipaggiamento di Hubble, in orbita ormai da 19 anni. Utilizzato per le osservazioni spaziali senza l’impiccio dell’atmosfera terrestre, il famoso telescopio ha compiuto in così tanto tempo circa 97mila volte il giro della Terra, fornendo decine di migliaia di fotografie in altissima definizione dello spazio e degli astri più remoti. Leggi tutto “Sts-125, lo Shuttle Atlantis visita per l’ultima volta Hubble”

Brillante come una stella, più dura dell’acciaio

stellaneutroniDa tempo gli astrofisici si interrogano su quale possa essere la densità e la resistenza delle stelle di neutroni. Ora alcuni modelli matematici sembrano fornire qualche informazione in più sull’intricata questione: le stelle di neutroni contengono probabilmente il materiale più denso e resistente esistente nell’universo, a tal punto da consentire alle asperità presenti sulla superficie di questi corpi celesti di turbare lo spaziotempo. Se così fosse, le stelle di neutroni potrebbero fornire nuove spiegazioni sul fenomeno delle onde gravitazionali previsto a livello teorico dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein.

Gli astrofisici ipotizzano da tempo che le stelle di neutroni siano particolarmente dense. Tale caratteristica deriva direttamente dai processi fisici che portano alla loro formazione. Banalizzando un poco, quando una stella gigante termina di bruciare e non è più in grado di contrastare la devastante forza di gravità che produce, il suo nucleo si restringe assumendo le dimensioni di un asteroide, mentre il resto della massa viene disperso attraverso un’esplosione titanica (una supernova). Ciò che rimane è un corpo celeste contraddistinto da una enorme massa stipata in uno spazio molto piccolo, in grado di ruotare su se stesso per centinaia di volte al secondo. Fino a ora si sapeva che un solo cucchiaino da caffè di questi resti può pesare anche 90 milioni di tonnellate, mentre si ignorava completamente la robustezza del materiale. Leggi tutto “Brillante come una stella, più dura dell’acciaio”

Quando le stelle ingoiano i pianeti

pianeta stellaUn passaggio troppo vicino alla propria stella di riferimento può costare la vita ai pianeti. È questa in estrema sintesi la conclusione di una nuova ricerca, che aiuta a spiegare perché le stelle più antiche abbiano generalmente pochi pianeti in orbita nelle loro vicinanze.

In oltre 20 anni di caccia ai pianeti, gli astronomi hanno scoperto circa 347 corpi celesti in orbita intorno ad altre stelle. Un numero considerevole, che ha consentito di mettere in evidenza due differenti tendenze:

  1. Le stelle più antiche hanno raramente dei pianeti in orbita nelle loro vicinanze.
  2. A poca distanza dalle stelle giovani si muovono spesso pianeti con orbite molto più vicine di quella percorsa da Mercurio intorno al Sole.

Leggi tutto “Quando le stelle ingoiano i pianeti”

Detriti fuori controllo in orbita: satelliti per le osservazioni terrestri in pericolo

satelliteLa collisione tra due satelliti in orbita intorno alla Terra, avvenuta lo scorso febbraio, ha riaperto il dibattito sui detriti presenti nello spazio e la loro pericolosità per i dispositivi orbitanti e per le missioni spaziali con astronauti.

Secondo un recente comunicato dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), i rischi per i satelliti ERS-2 ed Envisat di scontrarsi con alcuni dei detriti derivanti dalla collisione di febbraio sono aumentati di circa il 30%. Il pericolo in termini assoluti rimane particolarmente basso, ma nel corso dell’ultimo periodo alcuni detriti hanno mancato di poco i satelliti, passando appena a 200 metri di distanza dalle loro strumentazioni. Leggi tutto “Detriti fuori controllo in orbita: satelliti per le osservazioni terrestri in pericolo”

Lo spettacolo del Cosmo attraverso le lenti di Hubble

Migliaia di stelle ai primi stadi di vita sono raccolte, come in una foto di famiglia, nella gigantesca nebulosa NGC3603. Questo piccolo scrigno costituisce uno dei più giovani gruppi di stelle dell’intera Via Lattea, la nostra galassia.

La nebulosa NGC3603 si trova a 20.000 anni luce dalla Terra (photo credit: hubblesite.org)
La nebulosa NGC3603 si trova a 20.000 anni luce dalla Terra (photo credit: hubblesite.org)

La nebulosa NGC3603 si trova vicino a Carena (Carina in latino), una costellazione ricca di corpi celesti che giace su uno dei bracci a spirale della Via Lattea a 20.000 anni luce di distanza dal nostro Pianeta. L’immagine catturata dal telescopio spaziale Hubble, che ormai da 17 anni ci svela le affascinanti proprietà del Cosmo, rappresenta un “grappolo di stelle” di recente formazione sovrastato da una gigantesca zona costituita da polveri e gas stellari. Ricca di dettagli e ad altissima definizione, l’immagine rivela con estrema precisione il ciclo di vita delle stelle. Leggi tutto “Lo spettacolo del Cosmo attraverso le lenti di Hubble”