Hubble immortala il transito di quattro lune di Saturno

Nella sua lunga carriera, il telescopio spaziale Hubble ha fornito una enorme quantità di dati e informazioni per comprendere meglio cosa c’è la fuori nello spazio, ma ha anche offerto numerosi scatti curiosi ed incredibilmente suggestivi.

Transito di quattro lune per Saturno (credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team)
Hubble: transito di quattro lune per Saturno (credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team)

Il 24 febbraio scorso, per esempio, Hubble ha scattato questa fotografia in cui sono ritratte quattro lune di Saturno intente a passare difronte al loro pianeta di riferimento. La più grande della quattro, Titano, appare nella parte superiore della foto e proietta la sua ombra sul polo nord del pianeta. Per identificare le altre tre lune occorre, invece, aguzzare un poco la vista.

Procedendo verso l’equatore di Saturno troviamo Mimas, in passaggio appena al disopra dei famosi anelli che cingono il pianeta. Benché sia molto più piccola di Titano, anche questa luna proietta una piccola ombra sulla superficie di Saturno. Infine, sulla sinistra dell’immagine si possono identificare Dione (il punto più luminoso) e Enceladus, entrambe poco al di sopra degli anelli.

Questo particolare transito si verifica molto di rado, ogni 14 – 15 anni, quando gli anelli planetari appaiono “di taglio” a un osservatore dalla Terra. Si tratta di un momento molto importante per gli astronomi, poiché una presenza meno invadente sul campo visivo degli anelli consente spesso di identificare altri satelliti in orbita intorno a Saturno.

La fotografia è stata scattata attraverso la Wide Field Planetary Camera montata su Hubble quando il pianeta si trovava a circa 1,25 miliardi di chilometri di distanza dal telescopio. Grazie alle sue potenti ottiche, l’ormai storico Hubble (è in orbita da 19 anni) è in grado di cogliere dettagli della dimensione di 300 km intorno a Saturno.

Passione e lungimiranza riportano in vita dopo 40 anni le prime foto della Luna

Che cosa ci fanno 2.000 fotografie ad alta definizione del suolo lunare in un McDonald’s? Questa è la loro incredibile storia.

lunaTutto ebbe inizio 43 anni fa circa, quando gli Stati Uniti erano impegnati in una corsa contro il tempo per conquistare la Luna prima del blocco sovietico. In vista dello sbarco sul nostro satellite naturale, tra il 1966 e il 1967 la NASA aveva inviato cinque sonde nello spazio per immortalare il suolo lunare e studiare le aree migliori per l’atterraggio delle missioni Apollo. Ogni sonda era equipaggiata con due telescopi – in grado di visualizzare oggetti nell’ordine di grandezza di un metro – e alcune particolari fotocamere Kodak dotate di pellicola da 70 millimetri. Una camera oscura a bordo provvedeva a sviluppare le immagini che venivano poi trasmesse verso la Terra. Le cinque sonde effettuarono complessivamente 2.000 scatti della Luna.

Alcune immagini consentirono agli esperti della NASA di approfondire le loro conoscenze per identificare il luogo più adatto per la discesa dei moduli delle missioni Apollo, ma buona parte delle pellicole non furono nemmeno analizzate: l’obiettivo era raggiungere la Luna prima dei sovietici e gli aspetti puramente scientifici passavano spesso in secondo piano. Talune fotografie, come il primo scatto che ritraeva il nostro pianeta nella sua totalità, furono anche mostrate al pubblico ma attraverso una grezza riproduzione con pellicole da 35 millimetri, molto meno dettagliate rispetto agli scatti originali. Nel 1969, le nuove immagini provenienti dal primo sbarco sulla Luna fecero rapidamente dimenticare le 2.000 fotografie delle cinque sonde della NASA, che finirono così presto nel dimenticatoio. Leggi tutto “Passione e lungimiranza riportano in vita dopo 40 anni le prime foto della Luna”

Hubble immortala NGC 4921, la galassia anemica

L’Ammasso della Chioma è un insieme di galassie nell’area settentrionale della costellazione Chioma di Berenice. L’Ammasso dista circa 320 milioni di anni luce dalla Terra ed è costituito da più di 1000 grandi galassie. Una delle più luminose, NGC 4921, è stata recentemente ritratta dal telescopio spaziale Hubble ed analizzata dagli esperti della NASA.

In genere, le galassie che si trovano in ammassi particolarmente densi conducono una vita molto movimentata, fondendosi tra di loro e trasformandosi da galassie spirali a galassie ellittiche, fenomeno che favorisce la formazione di nuove stelle. Da ciò ne deriva che nell’Ammasso della Chioma le galassie ellittiche superano di gran lunga quelle a spirale rispetto ad altre aree note del Cosmo.

La galassia NGC 4921 (credit: NASA, ESA e K. Cook)
La galassia NGC 4921 (credit: NASA, ESA e K. Cook)

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Con Kepler, parte la caccia ai pianeti simili alla Terra

Lancio della Kepler Space Mission da Cape Canaveral (credit: NASA)
Lancio della Kepler Space Mission da Cape Canaveral (credit: NASA)

Pochi giorni fa, il 7 marzo, la Missione Kepler della NASA a portato a compimento il suo primo obiettivo, lanciando in orbita il telescopio Kepler attraverso un lanciatore United Launch Alliance Delta II. Il nuovo satellite artificiale è stato concepito per ricercare al di fuori del nostro sistema solare pianeti simi alla Terra.

Nel corso dei prossimi tre anni e mezzo, questa la durata della missione (salvo estensioni della stessa), Kepler sarà in grado di fornire informazioni agli astronomi, rilevando la presenza di corpi celesti simili al nostro Pianeta all’interno della Via Lattea. Dopo il lancio, il satellite ha dato i primi segni di vita al momento della separazione dal terzo stadio del missile lanciatore che lo ha portato in orbita intorno al Sole. D’ora in poi Kepler dovrà cavarsela da solo, producendo autonomamente l’energia di cui avrà bisogno tramite i suoi pannelli fotovoltaici. Leggi tutto “Con Kepler, parte la caccia ai pianeti simili alla Terra”

Tiro alla fune tra galassie

Le galassie sono solitamente estremamente distanti l’una dall’altra nell’universo, tuttavia capita che nelle profondità del cosmo alcune di esse collidano tra loro. Intercettare questi fenomeni non è semplice, ma nel corso degli anni il famoso telescopio spaziale Hubble è riuscito nell’impresa di immortalare numerose e spettacolari collisioni tra galassie.

Gli scontri tra due o più galassie non sono mai uguali tra loro e danno dunque vita a fenomeni molto differenti. Le variabili in campo sono molteplici, così ogni collisione costituisce uno spettacolo unico e irripetibile per gli astronomi.

"Tiro alla fune" tra galassie (credit: NASA, ESA, and R. Sharples - University of Durham)
"Tiro alla fune" tra galassie (credit: NASA, ESA, and R. Sharples - University of Durham)

L’immagine qui sopra rappresenta uno degli “incontri” più incredibili sinora catalogati da Hubble. La fotografia ritrae tre galassie intente in una sorta di tiro alla fune gravitazionale che potrebbe portare alla morte di una di loro. L’area di questo singolare scontro galattico si trova a circa 100 milioni di anni luce di distanza dalla Terra nella costellazione del Pesce Australe. Leggi tutto “Tiro alla fune tra galassie”

Uno Shuttle sul groppone

Non capita tutti i giorni di imbattersi in una fotografia così sorprendente.

Trasporto aereo dello Shuttle (credit: nasa.gov - Carla Thomas)
Trasporto aereo dello Shuttle (credit: nasa.gov - Carla Thomas)

L’immagine, rilasciata lo scorso 10 dicembre dalla NASA, ritrae il trasporto dello Space Shuttle Endeavour verso il Kennedy Space Center situato in Florida (Stati Uniti). Per trasportare il famoso mezzo destinato a viaggiare nel cosmo, l’Agenzia spaziale americana utilizza un Boeing 747 appositamente modificato per supportare il peso del suo ingombrante passeggero (circa duemila tonnellate). Il terreno secco e brullo che si intravede sullo sfondo è quello del Deserto del Mojave, una regione desertica nel nord-est della California che si estende per oltre 38mila chilometri quadrati.

Lo Shuttle Carrier Aircraft (SCA), questo il nome del Boeing 747 impiegato dalla NASA, si occupa del trasporto degli Shuttle tornati dalle missioni spaziali dai punti di atterraggio dislocati negli States al Kennedy Space Center. Benché sia simile a un normale aeroplano, la famosa navetta spaziale non è concepita per compiere voli terrestri (fatta eccezione per gli atterraggi) e necessita dunque di un passaggio da questo bestione dei cieli. Leggi tutto “Uno Shuttle sul groppone”