Un centopiedi molto pericoloso

La Scolopendra gigantea, per gli amici Centopiedi dell’Amazzonia, è la specie di scolopendra più lunga al mondo e può superare i 30 centimetri di lunghezza.
Questo incredibile artropode vive nel sottobosco delle foreste, nascondendosi tra le foglie che marciscono sul terreno e nelle cavità formate dalle radici degli alberi. La sua dieta, interamente carnivora, è generalmente a base di rane, uccelli, ragni, topi e persino di pipistrelli.

Attraverso la sua mandibola, la Scolopendra gigantea morde le proprie prede iniettando un veleno paralizzante che non lascia alcuno scampo. Quando la Scolopendra gigantea identifica una preda procede immediatamente all’attacco, cercando di immobilizzare quanto prima la malcapitata vittima. Il veleno non uccide la preda, che quindi viene sbranata mentre è ancora in uno stadio di semi-coscienza. Leggi tutto “Un centopiedi molto pericoloso”

La rana del Borneo senza polmoni

Barbourula kalimantanensis

Quella raffigurata in questa immagine è una rana con una particolare peculiarità.

Scoperto da un gruppo di ricercatori nella regione del Borneo (Indonesia), questo curioso anfibio è completamente privo di polmoni.
Conosciuta come “Rana del Borneo dalla testa piatta” (Barbourula kalimantanensis), fu scoperta per la prima volta negli anni Settanta del Novecento, ma coloro che la scoprirono e catalogarono non avrebbero mai immaginato potesse essere priva di polmoni.

Grazie a una autopsia svolta sul posto, un gruppo di ricercatori ha scoperto il curioso segreto di questo simpatico animale, la cui storia sarà raccontata sul prossimo numero della rivista scientifica Current Biology. La rana respira assorbendo l’aria dall’ambiente che la circonda attraverso i pori della sua pelle. L’assenza di polmoni potrebbe essere giustificata dalla necessità di compiere immersioni nelle veloci acque dei torrenti e rigagnoli in cui la rana generalmente vive. Mancando una sacca d’aria, l’animale ha un maggiore peso specifico e riesce a rimanere ancorato nel letto dei corsi d’acqua.

Oltre alla Rana del Borneo, nel corso degli anni sono stati identificati altri anfibi privi di polmoni, come una particolare specie di salamandre. Questa mutazione evolutiva è comunque estremamente inconsueta e costituisce una vera e propria rarità, nonché un piccolo enigma che evoluzionisti e biologi cercano da tempo di risolvere completamente.

Un microscopico anello di diamante per i PC quantistici

Quello raffigurato in questa immagine è l’anello di diamanti più piccolo mai realizzato dall’uomo.

La minuscola struttura non servirà certo per chiedere la mano di una soave fanciulla, ma per studiare con maggior precisione alcuni aspetti della fisica quantistica.
Un gruppo di ricercatori australiani ha utilizzato un laser per creare l’artefatto scavandolo da una gemma molto più grande. L’anello ha un diametro pari a 5 milionesimi di metro e uno spessore che si aggira intorno ai 300 miliardesimi di metro. Grazie a questo minuscolo gioiello, i ricercatori avranno la possibilità di catturare e studiare singolarmente i fotoni, ovvero ogni singolo quanto (una quantità discreta ed indivisibile di una certa grandezza.) del campo elettromagnetico.

L’oggetto ricavato da un diamante artificiale sarà utilizzato per implementare alcune tecnologie legate ai computer quantistici, calcolatori estremamente potenti e migliaia di volte più veloci degli attuali microprocessori, destinati a sostituire in futuro i nostri elaboratori. Insomma, un microscopico gioiello per i futuri gioielli della tecnica…

George W. Bush si converte alla Scienza

Sembrano giovare molto gli ultimi mesi di presidenza a George W. Bush. In un recente incontro con un cospicuo numero di ricercatori al National Center for Biochemical Medicine, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato la volontà di innescare una piccola rivoluzione copernicana nei confronti del suo atteggiamento, spesso oscurantista, verso la scienza.

«Molti critici hanno accusato la mia amministrazione di ignorare ciò che la scienza consiglia e di distorcere il senso dei messaggi scientifici per piegarli alla sua agenda politica. Oggi voglio dire una cosa a tutti coloro che fanno parte della comunità scientifica: “Cerchiamo di essere amici”».
E l’amicizia per George W. Bush passa attraverso la concreta donazione di 10 miliardi di dollari per ridare linfa ai National Institutes of Health, i centri di studio nazionali per la ricerca biomedica. Un cambiamento significativo nell’amministrazione del presidente texano, che in settembre aveva previsto appena un miliardo di dollari per il budget degli NIH. Il presidente ha confessato il proprio errore, dichiarando di aver sottovalutato l’importanza della ricerca.

Sulla scia di Richard Nixon, che nel 1971 aveva inaugurato l’operazione “Guerra al cancro”, Bush ha invitato gli enti di ricerca a utilizzare parte dei finanziamenti per avviare una seconda guerra ai tumori. Con fare belligerante nei confronti della terribile malattia, George W. Bush ha ricordato come non tutto il lavoro sia stato compiuto nel corso del primo conflitto sanitario: «Cerchiamo di liberare definitivamente i nostri corpi da queste armi di distruzione di massa». Leggi tutto “George W. Bush si converte alla Scienza”

Un bagliore cosmico dalla notte dei tempi

Quello che all’apparenza può sembrare un comune bagliore nel cielo è, in realtà, il corpo celeste più luminoso mai catturato dalle lenti di un telescopio spaziale in orbita intorno alla Terra.

L’immagine rappresenta l’ultimo bagliore dei lampi di raggi gamma, le esplosioni più potenti e devastanti dell’Universo, catturati dal satellite Swift della NASA lo scorso 19 marzo.
Miliardi di anni prima della formazione del nostro Pianeta, una stella è esplosa nella traiettoria della costellazione Boötes, rilasciando una quantità gigantesca di energia. Secondo alcuni ricercatori, invece, il fenomeno si sarebbe verificato in quell’area dopo la collisione di due buchi neri. L’esplosione avrebbe prodotto un bagliore di decine di miliardi di volte più luminoso della luce emessa normalmente dal Sole. Non è del resto un caso se il fenomeno sia stato visibile ad occhio nudo, nonostante l’esplosione sia avvenuta a 7,5 miliardi di anni luce dalla Terra: circa 7×1022 (70.000.000.000.000.000.000.000) chilometri di distanza.

L’arte dell’infinitamente piccolo

credit: Materials Research Society and Fanny Béron

Questa immagine non rappresenta dei vulcani o una devastante serie di esplosioni atomiche.

Si tratta, invece, dello “straripamento” magnetico di una serie di minuscoli conduttori dal diametro di un nanometro (10-9 metri) fotografato da Fanny Béron, che ha ricreato questo particolare ambiente nel laboratorio di magnetismo dell’École Polytechnique de Montréal (Canada).
Utilizzando una base di ossido di alluminio (Al2O3) bucherellata da un’infinità di minuscoli pori come la superficie tipica delle muffe, Bèron ha “coltivato” i minuscoli nanoconduttori, che nella foto si presentano simili ai tronchi degli alberi, con una soluzione di cobalto, ferro e ioni di boro. I nanocavi sono così cresciuti attraverso i pori fino a straripare, creando le efflorescenze rosse sulla loro stessa sommità larghe appena 50 micron (ogni micron corrisponde a un milionesimo di metro).
L’ossido di alluminio è stato poi rimosso così da mettere in evidenza gli steli formati dai nanoconduttori. Terminata la fase di preparazione, la scena è stata poi ritratta con un microscopio elettronico.

L’arte dell’infinitamente piccolo.