In seguito alle recenti, e opinabili, dichiarazioni di Benedetto XVI, l’AIDS è tornato almeno per qualche giorno nell’agenda informativa dei principali mezzi di comunicazione. Della malattia, in realtà, si continua a parlarne molto poco, nonostante le decine di milioni di persone portatrici del virus HIV. Un recente studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimostra come il numero delle persone affette sia da AIDS che da tubercolosi (TBC) siano praticamente raddoppiate in appena un anno, tra il 2006 e il 2007. Un aumento dovuto principalmente a nuovi e più affidabili sistemi di rilevazione, che dipinge comunque un quadro inquietante sulle due patologie.
Il bacillo che causa la tubercolosi, Mycobacterium tuberculosis, interessa mediamente un terzo della popolazione mondiale, ma nella maggior parte dei casi non causa l’insorgenza della patologia. Contraggono la malattia circa otto milioni di persone ogni anno e due milioni ne restano vittime, spesso perché non hanno accesso alla semplice cura con antibiotici per debellare il bacillo. Distruggendo parte del sistema immunitario, il virus HIV apre spesso la via alla tubercolosi, risvegliando i batteri latenti che così si disperdono e colonizzano i polmoni, e rendendo difficile una cura poiché i farmaci per combattere l’AIDS possono avere interazioni con gli antibiotici per debellare la TBC.
Nel corso del 2006, l’OMS ha censito 700mila individui colpiti sia da HIV che da tubercolosi. Un terzo dei soggetti con entrambe le patologie sono morti, rendendo così la TBC la prima causa di morte per le persone malate di AIDS. Ma i dati [pdf] rilevati nel 2007 e da poco diffusi sembrano mostrare una situazione molto più grave e diffusa di quanto si credesse appena tre anni fa.
Secondo il Global Tubercolosis Control 2009, 9,27 milioni di persone hanno contratto la TBC nel corso del 2007 e tra queste 1,37 milioni erano anche positive all’HIV. La tubercolosi ha ucciso circa 1,8 milioni di persone in quell’anno, e un quarto delle vittime era anche affetto dalle patologie causate dal virus dell’AIDS.
I nuovi dati, più precisi rispetto alle informazioni del 2006, sono stati raccolti attraverso le numerose cliniche che si occupano di TBC e che da qualche tempo hanno iniziato regolarmente a effettuare anche il test per valutare l’eventuale presenza dell’HIV. Secondo numerosi esponenti della comunità scientifica, i numeri diffusi dall’OMS fornirebbero ancora una fotografia eccessivamente parziale, poiché in numerose aree del pianeta risulta particolarmente difficile effettuare un censimento preciso e accurato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha però risorse sufficienti per compiere rilevazioni maggiormente capillari. Medici e immunologi convengono sulla necessità di ottenere nuovi fondi per attivare iniziative tese ad arginare quanto più possibile i casi di TBC e HIV, unica vera soluzione per abbattere gli attuali livelli di mortalità dovuta al bacillo della tubercolosi. La ricerca dovrebbe inoltre sviluppare nuovi strumenti diagnostici più rapidi e accurati degli attuali, che spesso non consentono di identificare con certezza la presenza della TBC nelle persone che soffrono di AIDS.
Infine, l’OMS esorta la comunità scientifica ad approfondire le conoscenze sulle recenti mutazioni di Mycobacterium tuberculosis del tutto resistenti alle tradizionali cure antibiotiche. Nel solo 2007, infatti, ben 500mila individui sono deceduti a causa della versione resistente ai farmaci della TBC, che continua a diffondersi in un numero crescente di paesi. Occorrerà agire in fretta, il fattore temporale potrebbe infatti rivelarsi determinate nella lotta contro la diffusione della malattia.